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Chi é Nonna Gina


Nonna Gina era emiliana, ferrarese per la precisione e aveva due grandi passioni : la musica e la cucina che in realtà però si combinavano, perché  spesso cucinava cantando.  Conobbe nonno Cassiano nella sala da ballo in cui lui suonava in un’orchestrina, si sposarono  e  da quel  felice matrimonio nacquero 5 figli. Ebbero sei nipoti e io sono il quinto - quello nella foto!

Uno dei miei primi ricordi è legato a un nostro segreto: i divertenti giretti insieme in bicicletta al mare d’estate . Nonna mi faceva sedere nel portapacchi posteriore della sua “Graziella”. Per me era molto divertente zigzagare tra le macchine che sfrecciavano all’altezza dei miei occhi, ma se lo fosse venuta a sapere la mamma si sarebbe davvero arrabbiata., per cui nonna Gina mi diceva “ Deve restare tra noi perché se lo sa tua madre, ci toglie la bicicletta”.

Il patto veniva poi suggellato dalla domanda: “E che pasta ti prepara oggi nonna tua?”.
La  mia  scelta ricadeva tra: tagliatelle, maltagliati,  farfalle, quadrucci.
La vedo ancora mettersi il grembiule, accendere la radio, prendere le uova e la farina, preparare la “ fontanella”  girando la mano, rompere le uova e impastare. La cosa che più mi incantava però era guardarla mentre tirava la pasta e  vederla trasformare due semplici ingredienti  in un cerchio perfetto di sfoglia che faceva saltare con il mattarello come se fosse un giocoliere. Ricordo ancora lo schiocco che faceva la pasta quando ricadeva senza una grinza sul tavolo mentre io magari sbucciavo i piselli per il sugo.
La sua generosità raggiungeva l’apice quando ero reduce da un’influenza o  da un raffreddore allora mi permetteva di scegliere anche tra  ravioli e persino  tortellini o cappelletti, solitamente riservati a Natale e Pasqua.

Secondo mia madre ero viziato, ma nonna Gina le  diceva sempre “Ma non lo vedi quanto è sciupato? Bisogna stuzzicargli l’appetito e io faccio prima a fare un uovo di pasta che ad andare a comprarla”!  

Si arrabbiava con me solo quando scopriva che mangiavo la pasta cruda. Ne andavo veramente matto e cercavo sempre di rubarla dal tavolo, ma a lei nulla sfuggiva, così più di una volta mi sono beccato il lancio della ciabatta mentre mi gridava: “ Ti fa male allo stomaco”!

Sono sicuro che anche tu hai avuto una nonna Gina, vero?